Sicurezza, lavoro, Pnrr: riparte il confronto sindacati – commissario

 Sicurezza, lavoro, Pnrr: riparte il confronto sindacati – commissario

Decoro, sicurezza, politiche sociali, società partecipate e PNRR. Sono le questioni preminenti con le quali è ripartito il confronto richiesto dalle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil e il Comune di Catania, rappresentato dall’amministrazione commissariale.

«Abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con il commissario straordinario Federico Portoghese e il commissario Bernardo Campo, alla presenza anche del capo di gabinetto Giuseppe Ferraro – dichiarano i segretari generali provinciali Carmelo De Caudo (Cgil), Maurizio Attanasio (Cisl) e Enza Meli (Uil), con i segretari territoriali Rosaria Leonardi (Cgil), Lucrezia Quadronchi (Cisl) e Salvo Orlando (Uil) – perché le condizioni in cui versa Catania e le tante questioni lasciate ancora sul tavolo dalla passata amministrazione hanno bisogno di essere affrontate con urgenza, per le ripercussioni che hanno su lavoratori, famiglie, fasce deboli e imprese e lo sviluppo del territorio, soprattutto alla luce del particolare frangente di crisi energetica e di impennata di prezzi e tariffe».

«Abbiamo accolto positivamente la condivisione del metodo che abbiamo sottoposto ai commissari – aggiungono – per approfondire e definire i temi affrontati. In tal senso, dovranno essere calendarizzati dei prossimi appuntamenti in cui saranno presenti anche i funzionari e i responsabili dei settori amministrativi coinvolti».

«I punti prioritari che abbiamo sottoposto ai commissari sono l’emergenza decoro, rifiuti e sicurezza della città, su cui abbiamo già potuto intravvedere alcune operazioni intraprese col supporto della Polizia locale. Poi, il tema delle partecipate comunali, su cui gravano le questioni dei contratti e delle dotazioni organiche nelle strutture già create dalle fusioni per i riflessi che esse hanno sul personale di quelle società del Comune».

«Sulle misure del PNRR e le opere a esso collegate, comprese quelle del Patto per Catania – sottolineano i tre sindacati – un confronto collegiale va avviato con il commissario della ZES Di Graziano e il presidente dell’Autorità di sistema portuale di Sicilia orientale Augusta-Catania Di Sarcina, per il coinvolgimento diretto che hanno le aree. Sul Piano di ripresa e resilienza, inoltre, vanno chiariti quali progetti sono stati avviati, quali da avviare, quali eventualmente da presentare e quali i bocciati.

Sempre sul tema delle infrastrutture e dello sviluppo, Cgil, Cisl e Uil etnee hanno ribadito la necessità di una conferenza di servizi sulla zona industriale. «Comune e Città metropolitana di Catania, la Regione siciliana, i rappresentanti delle imprese e dei lavoratori – precisano i segretari – devono mettersi attorno a un tavolo per fare il punto sugli interventi che riguardano l’agibilità e la sicurezza dell’intera area, oggi interessata anche da un ulteriore progetto produttivo della StM che ha bisogno di infrastrutture adeguate di supporto».

Secondo De Caudo, Attanasio, Meli, Leonardi, Quadronchi e Orlando, «un discorso a parte meritano le politiche sociali, su cui pesano due gravi emergenze: la mancata costituzione della rete per la protezione e l’inclusione sociale, necessaria per definire le risorse e i progetti dei Piani di zona 2021 e gli altri a seguire (ex legge 328/2000) per le azioni di assistenza e promozione sociale che riguarda l’intero distretto sociosanitario 16 (con Misterbianco e Motta S.A.) e il mancato avvio degli asili nido, ancora oggi chiusi».

«Va infine ribadito – concludono i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil di Catania – il ritardo sull’adozione di due atti deliberativi che riguardano il regolamento per le residenze convenzionate per anziani, dove si prevedono norme di tutela per assistiti e personale, e per il servizio AsaCom, di assistenza e comunicazione agli alunni con disabilità, il cui aggiornamento è fermo al 2016. Entrambi, se adottati, per la loro portata innovativa possono essere estesi a tutto il  distretto sociosanitario 16 a salvaguardia delle comunità degli altri due centri urbani vicini».

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