STROMAE
A pochi giorni dal suo arrivo a Sanremo, dove si esibirà sabato 22 febbraio sul Palco del Festival della Canzone Italiana in qualità di ospite internazionale, STROMAE conquista un posto nella Top Ten dei dischi più venduti su iTunes Italia con “Racine Carée”, il suo nuovo disco appena pubblicato anche in Italia.
In “Racine Carée”, album che all’estero ha già venduto oltre 2 milioni di copie, si alternano brani con forti influenze nord africane come “Ave cesaria” (dedicato alla cantante capoverdiana Cesária Évora), canzoni politiche di protesta come l’inequivocabile “Bâtard” o canzoni come “Formidable” (http://youtu.be/S_xH7noaqTA) che insieme a “Papaoutai” (http://vevo.ly/YAenbD) hanno totalizzato oltre 900 mila download senza lasciare mai la Top10 della classifica di vendita francese.
Alla musica Paul Van Haver (questo il vero nome di Stromae) unisce come strumento per comunicare i suoi messaggi le immagini: un linguaggio che sembra aver successo visto che i suoi video hanno superato la soglia delle 280 milioni di visualizzazioni.
Esempi di questo suo linguaggio si trovano in video come “Formidable” (http://youtu.be/S_xH7noaqTA), dove cammina “sbronzo” in giro per la città mettendo alla prova le reazioni dei passanti (reazioni che non si sono fatte attendere passando dall’indifferenza alla solidarietà), e “Tous les memes” (http://vevo.ly/WxsMxK), dove STROMAE si traveste da donna per cantare i diritti degli omosessuali mentre balla come gli zombie in “Thriller” e racconta dell’amore ai tempi di twitter citando la Carmen.
Stromae_foto di Dati Bento_2_bCon il suo cantautorato 2.0 STROMAE si è conquistato di diritto il rispetto di pubblico e critica come erede di chansonnier come Charles Aznavour e Jacques Brel alle cui influenze unisce Daft Punk, Bizet e Miriam Makeba trasformando il tutto in una musica ricollegabile solo a lui, e a nessun altro.
Questo 29enne parla alla e della sua generazione come nessun altro, lo fa perché conosce il dolore della periferia e della vita senza un soldo.
Lui, orfano di padre ucciso nel genocidio ruandese e cresciuto dalla madre fiamminga nella periferia di Bruxelles, ha nelle vene sangue meticcio che trova forma nelle sue musiche e nei suoi testi.
Il risultato è che nella musica di STROMAE si fondano insieme la chanson Française, il suono dell’hip hop e dell’electrodance, le percussioni africane e le melodie più romantiche, il tutto accompagnato da testi che raccontano storie di migliaia di meticci della sua città (Bruxelles), storie d’emigrazione, povertà, colonie, differenze, storie di ieri e di oggi, utilizzando un linguaggio sempre curato e lontano da certe sguaiatezze hip-hop. STROMAE canta il mondo che vorrebbe e il mondo non solo lo comprende ma gli affida il ruolo di porta bandiera di una nuova generazione pronta a cambiare tutto quello che non va più bene (forse anche per questo la Francia lo ha appena eletto “Artista dell’anno”).
Stromae (pseudonimo di Paul Van Haver) ha studiato cinema specializzandosi poi come ingegnere del suono comprendendo fin da subito che sul web non esiste musica senza immagini (e viceversa). Studia mainstream ma si autoproduce. Ama la musica ma sa usare internet per farsi conoscere diventando una “YouTube star” prima che YouTube creasse delle star.
Proprio su YouTube le sue “lezioni”, piccoli sketch comici in cui racconta l’idea delle sue canzoni, sono diventate un culto (i video sono visibili su http://www.youtube.com/Dapastudio).