Sentenza assoluzione Lombardo: “Perché questi 12 anni di processo?”

 Sentenza assoluzione Lombardo: “Perché questi 12 anni di processo?”

L’ex presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, dopo la sentenza di assoluzione in Cassazione, ha incontrato i giornalisti a Catania insieme con i suoi legali, l’avvocato Maria Licata e il professore Vincenzo Maiello. Lombardo si è detto «amareggiato» dalla vicenda giudiziaria, di aver assistito ad un «continuo martellamento su fatti poi dimostratisi infondati dal punto di vista penale nel corso del dibattimento» e ha parlato di «una stampa che ha preteso di dettare l’agenda dell’azione giudiziaria».

«Non mi sento né felice, né liberato – ha spiegato – ormai è una cosa che resta dentro, non basta una sentenza per cancellare questa sensazione». «Non la chiedo io una risposta, ma autorevolissimi magistrati, ai quali qualcuno dovrebbe darla. La domanda è: perché questi 12 anni di processo? E’ stato un processo illogico».

«Traggo dalla prima sentenza della Cassazione (che aveva annullato con rinvio una prima sentenza della Corte d’appello, ndr) un aggettivo che io ritengo si debba applicare a questo processo: illogico. Sembra incredibile, ma io credo che lo sia stato perché ho la presunzione di sostenere che ci sono, e sono pronto a ricredermi su questa mia affermazione, pochi uomini politici o amministratori che hanno inferto alla mafia danni più cospicui di quelli che gli ho inferto io. E a proposito di voto di scambio o di corruzione elettorale – ha osservato l’ex governatore della Sicilia – è negli atti del processo che la mafia ha votato per altri uomini politici e per altri partiti piuttosto che per me».

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