AIR – Le voyage dans la lune
Il 7 febbraio tornano gli AIR dalla colonna sonora del classico del cinema muto arriva il nuovo progetto di una delle band protagonista del “French Touch” “Le voyage dans la lune” (Viaggio nella Luna) di Georges Méliès.
Gli AIR si rimettono in viaggio e fissano per il prossimo 7 febbraio la data di partenza verso la luna, un viaggio racchiuso nel titolo del nuovo lavoro “LE VOYAGE DANS LA LUNE”, lavoro che prende spunto dalla pellicola del regista Georges Méliès “Le voyage dans la lune”, capolavoro del cinema muto del 1902.
“Le voyage dans la lune” uscirà su etichetta EMI Music in Edizione Limitata, sia fisica che digitale, e sarà composto da album + bonus DVD o Digital Download del film restaurato e colorized, con la colonna sonora originale degli AIR – le copie in tutto il mondo saranno solo 70.000.
L’album, che uscirà anche in versione Standard, è già prenotabile su iTunes.
Due fondazioni molto attive nella preservazione cinematografica, la Fondation Groupama Gan e la Fondation Technicolor, hanno scelto Nicolas Godin e Jean-Benoit Dunckel degli AIR per comporre una nuova e moderna colonna sonora originale del film di Georges Méliès “Le voyage dans la lune”: un immenso onore per questi musicisti, considerata la rilevanza che il film ha nella storia del cinema francese.
Galvanizzati dal lavoro svolto sul film (la pellicola con la nuovoa colonna sonora debutta al Festival di Cannes l’11 maggio 2011 e raccoglie un consenso unanime), gli AIR decidono di sviluppare ulteriormente il progetto: nasce così l’album “LE VOYAGE DANS LA LUNE”, in cui i temi originali pensati per il cinema vengono ampliati, e le tracce arricchite dal talento e dai testi degli Au Revoir Simone e di Victoria Legrand (Beach House).
Le fascinazioni lunari della band sono evidenti fin dall’inizio della loro carriera, quando pubblicarono il pluripremiato “Moon Safari” (1998). Nicolas e JB nel 2012 tornano ad esplorare le regioni più lontane del loro caratteristico “spazio” musicale.
Spiega Nicolas: «”A Trip to the Moon” è senza dubbio un progetto molto più organico rispetto ai nostril lavori passati. Cercavamo un suono ‘fatto a mano’, artigianale, un po’ come gli effetti speciali di Méliès. Tutti gli strumenti sono suonati dal vivo, e così come il film anche l’album raèppresenta una forma d’arte molto spontanea».