Amministrative Catania, Enrico Trantino ospite ad #, l’informazione che non ti aspetti

 Amministrative Catania, Enrico Trantino ospite ad #, l’informazione che non ti aspetti

La coalizione, il programma, l’invito ai catanesi ad andare a votare. Il candidato sindaco per il centrodestra, Enrico Trantino, ieri sera è stato ospite ad # l’informazione che non ti aspetti, su Radio studio centrale.

Un0intervista che ha seguito la presentazione alla stampa del candidato, noto avvocato penalista di Catania, durante la quale Trantino ha illustrato a grandi linee le intenzioni in caso di vittoria.  A cominciare dalla genesi della sua candidatura che, di fatto, ha “salvato” la situazione di un centrodestra che sembrava dilaniato dalle divisioni.

“Non ho seguito tanto quello che è successo prima – ha detto Trantino. So che, a un certo punto, si è creata una condizione di stallo. Poi, ho ricevuto la telefonata di Giorgia Meloni che mi ha chiesto se ero disponibile a candidarmi. In altre occasioni ci avrei pensato, ma se me lo chiede il mio premier…”.

Trantino ha evidenziato come oggi vi sia “una sintonia assoluta con tutte le forze politiche. Probabilmente, sta maturando la consapevolezza che abbiamo già superato il punto di non ritorno per questa città e quindi c’è il bisogno di invertire la rotta”.

Nessun nome in anticipo per quel che riguarda la Giunta eventuale, ma una certezza: “Posso dire che saranno presenze autorevoli, dove per autorevoli non intendo certamente laureati alla Sorbonne o che abbiano compiuto chissà quali master – ha affermato. Chiedo gente innanzitutto affidabile, integerrima e che può certamente dare una spinta propulsiva all’amministrazione. Persone capaci di governare, di amministrare, di organizzare i dirigenti, di gestire le varie criticità che ci sono all’interno degli uffici comunali. Perché io faccio tesoro della mia esperienza”.

L’avvocato Trantino, incalzato dalle domande dei conduttori, ha illustrato alcuni punti del programma, evidenziando come tra le priorità spicchi la questione legata alla sicurezza. “Quello della sicurezza è il primo problema e non bisogna nasconderlo – ha detto. Il sindaco non ha poteri di ordine pubblico, oltretutto abbiamo un corpo di polizia locale sottodimensionato. Ma il sindaco deve proporre azioni virtuose: ho pensato a un’interlocuzione con il ministro Crosetto perché mandi a Catania militari per occupare il territorio. Non per reprimere, ma per fare vedere la presenza dello Stato nelle zone sensibili”.

 

 

 

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