Borghi dei Tesori Fest, il festival delle piccole bellezze di Sicilia
Si potrà ascoltare un concerto in un’antica tomba sicana o visitare una cava di marmo, osservare gli animali fantastici su un bassorilievo o perdersi tra stucchi delicati, contare quanti borghi possiedono un rabat arabo e quanti un castello federiciano, immergersi in una sorgente termale nascosta o sedersi tra i banchi di una classe ai tempi della monarchia; contare gli ulivi secolari o salire su una barca e perdersi tra due mari. E assaggiare, dovunque: scoprire che il Fiorello ha un cugino pantesco, che un formaggio può chiamarsi Nuvola, che le lasagne si cucinano in piazza e possono diventare un bene comune. Perché la Sicilia si scopre mettendo in campo tutti e cinque i sensi, nessuno escluso. Si potrà fare tanto: tre weekend, 37 borghi sparsi come tessere di un unico mosaico siciliano, circa 200 tra siti, passeggiate ed esperienze e 400 giovani coinvolti per raccontare una Sicilia del tutto sconosciuta che va dalle Madonie ai Nebrodi, da una punta all’altra. Torna per il terzo anno il festival Borghi dei Tesori – da sabato 26 agosto a domenica 10 settembre – e si prepara a ricevere una marea compatta di visitatori appassionati: l’anno scorso sono stati oltre 12mila, e quasi tutti hanno visitato più comuni, con i più conosciuti a far da catalizzatore per gli altri. Borghi dei Tesori Fest è promosso dalla Fondazione Le Vie dei Tesori in collaborazione con tutti i Comuni, ed è sostenuto da IGT. Quest’anno il festival è dedicato a Fabio Cairoli, CEO di IGT scomparso improvvisamente un mese fa, che ha sostenuto i Borghi dei tesori sin dalla loro nascita.
I borghi di questa edizione 2023 rappresentano otto province siciliane: sono Alcara Li Fusi, Balestrate, Bisacquino, Bivona, Blufi, Bompietro, Burgio, Calascibetta, Calatafimi Segesta, Caltabellotta, Camporeale, Centuripe, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Custonaci, Frazzanò, Geraci Siculo, Giuliana, Isnello, Licodia Eubea, Mirto, Montevago, Naro, Palazzo Adriano, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Pollina, Portopalo di Capo Passero, Sambuca Di Sicilia, San Mauro Castelverde, San Piero Patti, Sant’Angelo Muxaro, Santo Stefano Quisquina, Sclafani Bagni, Tripi, Vallelunga Pratameno e Vicari.
Tre weekend secondo la formula rodata delle Vie dei Tesori, di cui il festival dei Borghi è una costola: il 26 e 27, agosto, il 2 e 3 poi il 9 e 10 settembre, sempre sabato e domenica, i borghi apriranno e animeranno i “tesori di famiglia”. Con un’attenzione particolare per il gusto: praticamente ogni comune ha pescato nelle sue tradizioni culinarie più autentiche per cucire esperienze, showcooking, degustazioni, visite a vigneti, caseifici, uliveti, persino pasticcerie e macellerie. È nato così un festival nel festival, il Borghi Food Fest sostenuto dall’assessorato regionale alle Attività produttive. Un unico patrimonio straordinario che va di pari passo con quello artistico, e che permetterà di conoscere ogni borgo dal suo cuore.
E dalla collaborazione con il Teatro Biondo, il Teatro dei Due Mari e Genìa nasce anche un cartellone teatrale con diversi spettacoli al tramonto in castelli, piazze, chiese dimenticate. Infine, con la guida di Ascosi Lasciti – collettivo che si dedica all’urbex (urban exploration) cioè il censimento dei luoghi abbandonati di tutta la penisola – si visiteranno tre borghi rurali dimenticati che sotto il Fascismo vennero costruiti dal nulla (ma quasi mai abitati): sono vere ghost town, ambienti surreali e fuori dal tempo come Borgo Riena (che troverete nel programma di visite di Santo Stefano di Quisquina), Borgo Schirò (nel programma di Camporeale), il villaggio ERAS di Borgo Schisina (nella zona di Tripi).
Tutti i borghi saranno raggiungibili con bus Auto Service in partenza da Palermo, andata/ritorno in giornata: sul posto ognuno potrà scegliere il percorso da seguire in autonomia. Le partenze secondo il calendario su www.leviedeitesori.com, come anche ogni altra informazione sul festival, le attività, ma anche le curiosità sui beni culturali siciliani a 360 gradi. Un portale nuovo di zecca, aggiornato quotidianamente, dove trovare anche tutte le schede dei borghi e dei diversi siti, il calendario degli spettacoli, le esperienze food e le passeggiate disponibili.
Nei borghi, il coinvolgimento di circa 400 giovani fa parte di un processo di rigenerazione sociale e di riappropriazione identitaria che Le Vie dei Tesori conduce insieme con i Comuni, per far riscoprire uno straordinario patrimonio nascosto, favorire la nascita di nuovi itinerari turistici, contrastare processi di spopolamento.
I giovani nei territori hanno seguito workshop e giornate di formazione con esperti per prepararsi all’accoglienza dei visitatori e alla narrazione dei tesori in maniera accattivante e senza tecnicismi; e sono diventati i migliori ambasciatori dei borghi in cui vorrebbero vivere e lavorare, consci delle loro grandi potenzialità turistiche e imprenditoriali, magari rinvigorendo le attività di famiglia che possono trasformarsi in esperienze per i visitatori.
IGT è stata al fianco dei Borghi dei Tesori sin dalla loro nascita. “Sempre vicina alle comunità attraverso la formazione dei giovani, l’innovazione tecnologica e la valorizzazione del patrimonio storico artistico, IGT è di nuovo insieme a Le Vie dei Tesori per la terza edizione dei Borghi dei Tesori Fest, un progetto a sostegno della rinascita dei borghi siciliani, fondato sullo sviluppo sostenibile. In modo particolare, IGT si impegna anche nella formazione di 400 giovani che saranno preparati a raccontare il loro patrimonio in modalità digitale, all’interno di un progetto che punta alla rigenerazione del territorio attraverso le sue comunità più autentiche”.
Il 31 agosto si chiuderanno anche le votazioni per il Premio Borghi dei Tesori: quest’anno è stato lanciato un contest sui social per scegliere due progetti di rigenerazione e di restauro tra i 28 presentati dai comuni che aderiscono all’Associazione Borghi dei Tesori, fondata tre anni fa e che conta oltre 60 adesioni. I due progetti vincitori sono sostenuti dall’Associazione Borghi dei Tesori e dalla Fondazione Sicilia.