Catania battuto dal Santa Maria Cilento. Prima sconfitta della stagione

 Catania battuto dal Santa Maria Cilento. Prima sconfitta della stagione

Il Catania scivola a Castellabate e perde l’imbattibilità stagionale. Contro il Santa Maria Cilento una brutta battuta d’arresto, squadra irriconoscibile che gioca sotto ritmo. È facile dire che prima o poi sarebbe arrivata la prima sconfitta, ma il dato che oggi va rilevato riguarda la prestazione insoddisfacente, troppo al di sotto di ambizioni e storia di questa stagione.

Ferraro consegna al campo uno schieramento inedito: fuori Rapisarda perchè vittima di un attacco influenzale, linea difensiva con le novità Boccia e Ferrara, a centrocampo si rivede Palermo dall’inizio, in avanti spazio a Giovinco sulla corsia di destra. È una formazione figlia dell’esigenza di dosare le risorse con due partite da giocare a distanza di tre giorni (mercoledì 21 il Catania chiuderà l’anno ospitando il Trapani al Massimino). Il Catania odierno, seppur potenzialmente irrobustito dai nuovi innesti, è apparso distratto, abulico in certi frangenti della partita. Tosto poi sviluppare una reazione di potenza e adrenalina una volta andato in svantaggio.

Il Santa Maria passa al 36° del primo tempo: lungo spiovente per Bonanno che colpisce di testa con Bethers inspiegabilmente fuori dai pali. Il portiere esce fuori tempo e non si intende con Ferrara e Lorenzini, consentendo all’attaccante giallorosso di battere a rete con estrema disinvoltura. E qui arriva rabbiosa la reazione dei ragazzi di Ferraro, che si riversano nella metà campo avversaria per raddrizzare il risultato. Trascorrono appena 3 minuti e il Catania pareggia il conto: calcio d’angolo e mischia caotica in area cilentana, la palla scivola tra tante gambe e trova Palermo appostato sul secondo palo, guizzo felpato e conto saldato.

Ma oggi in campo c’è il Catania che non ti aspetti. E nel secondo tempo, pur costruendo un paio di azioni interessanti, i rossazzurri faticano a trovare quella linea di gioco e organizzazione che sinora ha caratterizzato il campionato. Da contraltare, in questa domenica di sole campano, l’esuberanza della squadra di Castellabate; agile, compatta, maledettamente efficace. E al minuto 76 il Santa Maria Cilento trova il secondo vantaggio: angolo dei padroni di casa, pallone che si pianta nell’area piccola, frenato da una selva di gambe, Tandara è il più lesto di tutti e con uno scavetto da terra indirizza in rete. Tra tempo regolamentare e recupero ci sarebbero buoni 20 minuti per riprendere il risultato ma il Catania, pur provandoci con la bava alla bocca, combina davvero poco. E dopo 6 minuti di extra-time il signor Maccorin fischia la fine.

Oggi il Santa Maria Cilento ha fatto un’impresa. Con pieno merito. Il Catania, dal suo canto, ha perso l’imbattibilità, sfruttando però il doppio pareggio di Lamezia e Locri che non sono state capaci di approfittarne. La distanza si riduce a 10 punti, poco male. Mercoledì si replica al Massimino, prima di chiudere l’anno. Dopo questo scivolone i naviganti sono avvisati: la sconfitta fa parte del gioco ma la categoria non va mai sottovalutata. È stata una distrazione fatale. Da non ripetere.

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