Catania fermato sul più bello. Pari della Sancataldese e finale rovente
Il Catania si fa raggiungere dalla Sancataldese nel finale e brucia la possibilità di centrare il record di vittorie consecutive. Un peccato veniale dei ragazzi di Ferraro, che hanno giocato una bella gara e schiumano rabbia per la vittoria sfumata sul più bello. La Sancataldese non ha mai mollato, credendoci sino alla fine e recitando la sua parte. Squadra scorbutica, “irrobustita” da qualche elemento incline alla provocazione. Il black out dei rossazzurri sui titoli di coda lascia però l’amaro in bocca, dopo una prestazione condita di gioco e gol. Senza le sbavature degli ultimi minuti sarebbe stata un’altra storia. Ferraro torna all’antico con Bethers tra i pali, linea difensiva consueta con Rapisarda, Somma, Lorenzini e Castellini, centrocampo composto da Lodi, Rizzo e Vitale, in attacco Chiarella, Sarao e Russotto, l’unica novità della giornata.
La Sancataldese va in vantaggio dopo 3 minuti: capovolgimento di fronte dopo un’azione offensiva del Catania, buco della difesa rossazzurra nel quale Zerbo si infila con velocità, palla a Baglione che entra in area e beffa Bethers. Il Catania reagisce subito con Vitale, sassata da fuori area e deviazione in angolo. I ragazzi di Ferraro insistono e al 19° centrano il pareggio: Chiarella mette in mezzo dalla destra, palla intercettata da Brumat che realizza il più consueto degli autogol. Al 28° si ferma Somma, che abbandona il campo per infortunio, Ferraro mette dentro De Luca al posto del giovane difensore. Cambia così l’assetto della squadra, con Rizzo che va ad abbassarsi sulla linea difensiva, Russotto arretra a centrocampo e De Luca si piazza sulla fascia sinistra d’attacco.
Il secondo tempo riserva una girandola di colpi di scena. Al 57° fuori Lodi e dentro Giovinco, che 3 minuti dopo si rivelerà decisivo: punizione per il Catania da posizione invitante dopo un fallo di Calabrese sull’ex giocatore del Taranto, batte lo stesso Giovinco, palla veloce rasoterra che passa sotto la barriera e inganna Dolenti. Catania in vantaggio. Al 63° il Catania fa il terzo gol: coast to coast di Sarao, che approfitta di un errore di Rechichi per proiettarsi nella metà campo avversaria, botta micidiale dal limite dell’area e palla in busta. È il 3 – 1. I giochi sembrano chiusi, con il Catania padrone del campo e più volte a un passo dalla quarta marcatura. A 5 minuti dalla fine la Sancataldese accorcia le distanze: sugli sviluppi di un calcio di punizione Deiana si presenta al limite dell’area rossazzurra, elude il contrasto dei difensori e di destro scarica un pallone velenoso che inchioda Bethers. Ferraro manda in campo Baldassar per Vitale e all’87° la Sancataldese pareggia: calcio piazzato di Bonanno, la palla filtra dalla destra e finisce la sua corsa sul secondo palo, forse deviata da Rechichi. Fissato il punteggio finale, 3 – 3. La signora Bianchi assegna 5 minuti di recupero ma non succede più nulla.
Si spegne il sogno del record di vittorie consecutive, che resta appannaggio della Sicula Leonzio. Il terzo tempo della partita è caratterizzato dalla tensione, con qualche giocatore su di giri da una parte e dall’altra e accenni di cavalleria rusticana subito sedati. Un pareggio amaro per i rossazzurri, che hanno avuto in pugno il successo ma lo hanno perso di vista negli istanti finali. Poco male, “domani è un altro giorno” diceva qualcuno. Il Catania è vivo, pimpante e famelico quanto basta per gli obiettivi che lo attendono. Dalla testa della classifica, 25 lunghezze più sopra, si guarda sotto ma non si scorge nessuno.