Festival Mediterrartè: al Cortile Platamone c’è “Menecmi” di Plauto

 Festival Mediterrartè: al Cortile Platamone c’è “Menecmi” di Plauto

Essere se stesso e insieme un altro è sempre stato il sogno bizzarro e perenne dell’uomo. E questa bizzarria ha sempre spinto gli autori drammatici a giocare sul tema del doppio. Di sicuro l’ha fatto Plauto nella sua Menecmi, commedia basata sullo scambio di persona che viene proposta, nell’adattamento e con la regia di Nicasio Anzelmomercoledì 13 settembre ore 21 al Cortile Platamone di Catania e venerdì 15 settembre, ore 21 al Teatro Massimo Città di Siracusa – nell’ambito di Mediterrartè – Classico Contemporaneo, festival internazionale delle realtà artistiche del Mediterraneo, organizzato da Artelè.

La commedia, prodotta da Associazione Città Teatro, vede in scena Antonio Grosso, Marco Simeoli, Plinio Milazzo e conElisabetta Alma, Luciano Fioretto, Anita Indigeno, Lucia Portale, Raniela Ragonese, Giovanni Rizzuti, Santo Santonocito. Le scene e i costumi sono di Angela Gallaro Goracci, i movimenti coreografici di Giorgia Torrisi e le musiche di Giovanni Zappalorto, Francesco De Luca, Alessandro Forti (assistenti alla regia Gabriella Caltabiano e Luciano Fioretto).

Protagonisti della commedia, ambientata nella greca Epidamno (l’odierna Durazzo) sono dei gemelli, che il caso ha separato da bambini e che, adulti, si trovano a vivere, ignari l’uno dell’altro, nella stessa città: l’uno perché ci vive, l’altro di passaggio, alla ricerca del suo doppio. Lo scambio di persona, che la perfetta somiglianza rende inevitabile, dà avvio alla vicenda comica. Una moglie gelosa e asfissiante, un suocero, un servo, anche lui con il suo doppio, una prostituta provocante, una zitella, mercanti, orafi, si trovano coinvolti in una serie di equivoci paradossali che stravolgono l’ordine degli equilibri quotidiani, portando i doppi in uno stato confusionale, fino ad arrivare al riconoscimento finale.

“I Menecmi – spiega il regista Nicasio Anzelmo – una delle commedie più note di Plauto, quella che ha dato al teatro successivo il divertentissimo tema degli scambi di persona fra due gemelli, si fonda su un tema popolaresco e già sfruttato frequentemente nella commedia antica. Fra tutte le drammaturgie che ne prendono spunto, The Comedy of Errors ha attirato la mia attenzione. Pur rispettando l’originale, si moltiplicano gli elementi di comicità e di confusione, immergendo la vicenda farsesca in un contesto esotico e fiabesco. Epidamno, una città di maghe e d’incantesimi, un luogo d’equivoci e di qui pro quo, scandito da un’atmosfera inquietante come nei sogni. Una messa in scena che accosta ai due gemelli protagonisti due servi, anch’essi gemelli, non distinguibili fra loro, esattamente come i padroni”.

E la proposta di Anzelmo punta molto sulla contaminazione. “Era troppo allettante l’idea – dice – di mettere insieme Plauto e il primo Shakespeare in cui ancora i caratteri dei suoi grandi personaggi non hanno raggiunto la grandezza che acquisteranno col passare degli anni e sono ancora privi di vera e propria psicologia. Una fusione perfetta in cui i due autori convivono perfettamente. Aleggia un’intensa atmosfera avventurosa che il più delle volte rasenta la farsa, per la paradossalità delle situazioni”.

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