In 18 mila, tutti pazzi per il Catania. È la stagione dei record
La promozione tra i professionisti non attenua la voracità del gruppo di Ferraro, che batte anche il Lamezia Terme nel giorno dell’abbraccio felice con il Massimino. Davanti a 18 mila tifosi il Catania centra la tredicesima vittoria consecutiva, polverizzando il record di successi del 1995 realizzato sotto la guida di Angelo Busetta. In apertura riecheggia il ricordo di Stefania Sberna, l’indimenticabile giornalista e speaker prematuramente scomparsa due anni fa, con il premio a suo nome consegnato dai familiari al difensore rossazzurro Alessio Castellini.
Ferraro si affida ancora una volta alla formazione delle ultime uscite, con il tridente d’attacco composto da Chiarella, Sarao e De Luca, a centrocampo Rizzo e Lodi sono affiancati da Baldassar, classe 2004 schierato in vece dello squalificato Vitale. In difesa rientra Castellini, al ritorno dal passaggio nel torneo di Viareggio con la rappresentativa della Lega Nazionale Dilettanti.
L’inizio è a tinte rossazzurre, con il Lamezia che accenna qualche sortita offensiva ma si preoccupa soprattutto di presidiare in forze il centrocampo. Trascorrono 7 minuti e l’arbitro assegna il calcio di rigore al Catania per fallo del portiere su Sarao, autore di un’incursione poderosa in area. Lo scavetto di Lodi, blando e impalpabile, non inganna Mataloni, che recupera il pallone tra le braccia in tranquillità. Il Catania passa al 19°: angolo dalla destra di Lodi, deviazione di Sarao e pronto intervento del portiere, sul rimbalzo si catapulta Chiarella e mette in rete. È la quinta marcatura in campionato del numero 31 rossazzurro. Al 24° si fa vivo il Lamezia con Adessi, palla controllata sulla trequarti e sinistro maligno ma Bethers ci arriva felinamente. Il Catania seguita a dettare i tempi del gioco, con Rapisarda e Chiarella che spingono con continuità sulla fascia destra. Il primo tempo si chiude con una fiammata dei calabresi: Terranova ci prova di sinistro dall’interno dell’area ma Bethers disinnesca il pericolo.
Nella ripresa il Catania riprende le fila del discorso, manovrando con intelligenza, ma il Lamezia si fa più intraprendente e si presenta con puntualità dalla parti dell’area rossazzurra. Ferraro dà il via alle sostituzioni, con Palermo al posto di Lodi, e in sequenza costante Andrea Russotto al posto di De Luca, Jefferson per Sarao e Simone Buffa per Chiarella. Il tempo scorre inesorabile e il Catania rischia in un paio di occasioni, su traversoni dalla destra che creano scompiglio in difesa. Al minuto 82 si fa male Baldassar, costretto ad uscire per infortunio, al suo posto il giovane Lorenzo Privitera. Proprio al 90° Monteleone anticipa tutti di testa ma non inquadra lo specchio della porta. Siamo al 95° e nell’ultimo minuto di recupero Russotto, imbeccato in area da Lorenzini, brucia Mataloni con una palla a mezza altezza. È il 2-0, la partita si chiude qui. Tredicesima vittoria consecutiva, la numero 15 in casa. La marcia entusiasmante di una squadra implacabile.
Gara giocata in scioltezza, al piccolo trotto, con accelerazioni improvvise. I rossazzurri, del resto, hanno centrato l’obiettivo e si muovono con imperturbabile autostima, consapevoli della loro forza e delle ambizioni del club. In settimana si dovrebbe giocare il derby con l’Acireale, partita fissata per giovedì 6 aprile ad Aci Sant’Antonio ma data ancora da confermare, a causa della richiesta di posticipo della società granata. Un’istanza dettata dalla speranza di utilizzo dello stadio Aci e Galatea.