La mission di Buoni o Cattivi.
Per l’ascoltatore medio che ne fa parte è quasi del tutto scontato. Per chi lo conosce appena sa tra le righe cosa sia.
Ma come spiegare Buoni o Cattivi a chi ne ha solo sentito parlare e non lo ha ancora ascoltato?
Buoni o Cattivi è un vortice di contenuti, creati appositamente per non fare calare l’attenzione di chi ascolta.
Non si affrontano temi politici, sportivi, o di costume. La redazione si discosta nettamente da tutto quello che succede intorno, prendendo solo qualche spunto, per i personaggi che ogni giorno colorano il programma in modo divertente e leggero.
L’interazione con il pubblico non è fine a se stessa, ma si crea una vera sinergia tra i conduttori e gli ascoltatori che interagiscono, all’interno di questa realtà parallela, in cui per tre ore, ci si catapulta.
La musica è altamente identificativa, ricercata e lavorata con costanza. Molti, durante Dance2Dance utilizzano Shazam per scovare le chicche musicali del programma. E adesso vi sveliamo una cosa molto importante. Non si trovano. Sono delle esclusive che appartengono a Buoni o Cattivi, create appositamente per quel senso di appartenenza.
Ed ecco la ‘mission’. Consapevolmente creato un programma di rottura, fuori dagli schemi, che divide nettamente il pubblico. Una scelta coraggiosa e rischiosa allo stesso tempo. Ma i dati di ascolto e fatturato danno ragione a chi porta avanti il progetto con dedizione immutata da ormai quasi 10 anni.