Mpa a congresso: Raffaele Lombardo infiamma gli autonomisti
“Forse avremmo dovuto prenotare una sala più grande”. Le parole del leader autonomista Raffaele Lombardo sottolineano il bagno di folla al congresso del Mpa che segna il ritorno politico dell’ex presidente della Regione.
La sala dell’hotel della plaia che ospita la convention non basta: occorre il maxischermo per permettere ai tanti intervenuti di ascoltare. Le relazioni degli ospiti, prima – la Dott.ssa Claudia Pasqualino, l’avvocato Giuseppe Gitto, l’ingegnere Manuele Spampinato, l’architetto Vera Greco, il dott. Ignazio Del Campo, il prof. Matteo Ignaccolo, il prof. Marco Romano, l’architetto Pippo Crimi – e Lombardo sul finale.
Una chiusura che sa molto di campagna elettorale. Non solo per le parole che il fondatore del Mpa rivolge ai suoi alleati – lo sprone e a prediligere i programmi ai nomi e a non confondere la democrazia con “chi ha più voti” – ma sopratutto per quelle che rivolge a chi, “senza logica politica”, sottolinea lo stesso Lombardo, ha pensato di accelerare la scelta del candidato della coalizione, non attendendo la decisione del tavolo congiunto.
Un affondo alla deputata Valeria Sudano, esponente della Lega di Salvini i cui manifesti elettorali sono già in giro per la città, e al collega di partito Luca Sammartino. “E’ una cosa che non mi spiego che è fuori dalla logica politica. Quest’ultima, la logica politica, vuole che si concordi tra partiti” – ha affermato ai giornalisti leader del Mpa, “Il nostro esponente e sindaco di Adrano, Fabio Mancuso – ricorda Lombardo- giovedì scorso ha partecipato ad un incontro per cominciare a parlare di candidati sindaci del centrodestra su Catania ed altre città. Ci si è aggiornati ma poi, l’indomani, esce la candidatura di un partito. Ma siamo sicuri che è un partito, che è quello della Lega? – ha aggiunto Lombardo- Io esprimo una valutazione diversa. Penso che la settimana entrante bisognerà vedere”. Per Lombardo infine “o esplode tutto a seguito della iniziativa di ieri, mi auguro sinceramente di no, o il resto del centrodestra si aggrega e a questo punto sarebbe opportuno che qualche candidatura venuta fuori prima del tempo si ritirasse”.
In merito alla possibilità di presentarsi in prima persona, Lombardo ha ancora una volta allontanato l’ipotesi, tornando sull’opportunità di orientarsi su un giovane. Ma non ha escluso del tutto la possibilità. Dipende dalla coalizione. “Se dovessimo andare da soli sarei disponibile a candidarmi a sindaco di Catania – ha detto. Ma solo, ribadisco, se andassimo da soli. Io non mi tiro indietro non fatelo anche voi”.