Palermo, prometteva lavoro a famiglie mafiose: arrestato l’ex consigliere Russo
E’ finito in manette l’ex consigliere comunale di Palermo di Fratelli d’Italia Mimmo Russo. E’ accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio, concorso in estorsione aggravata e concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Secondo la procura di Palermo per anni avrebbe utilizzato per i propri interessi la funzione pubblica, in particolare in occasione delle campagne elettorali che lo vedevano candidato, avrebbe promesso e procurato posti di lavoro a mafiosi e a loro familiari. Russo, inoltre, avrebbe messo a disposizione il proprio ufficio Caf per l’affidamento in prova ai servizi sociali di diversi condannati per mafia che, grazie al suo aiuto, sarebbero così riusciti a lasciare il carcere.
E’ stato possibile fare luce grazie alle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia e decine di intercettazioni che hanno fatto emergere come l’ex consigliere dava soldi e buoni benzina a esponenti mafiosi che venivano poi usati dai clan per comprare voti nei quartieri della città. Cosa nostra avrebbe avuto così di fatto il controllo delle elezioni comunali e regionali. L’indagato avrebbe anche regalato denaro alle famiglie mafiose per l’organizzazione delle feste di quartiere, occasioni utilizzate storicamente dalle cosche per aumentare il proprio consenso sul territorio. Da presidente della Commissione Urbanistica al Consiglio Comunale di Palermo si sarebbe messo a disposizione per soddisfare interessi di persone vicine alla mafia, consentendo alle cosche il controllo di concessioni, autorizzazioni e appalti.
Nell’operazione arrestati anche Gregorio Marchese, figlio dello storico killer della famiglia mafiosa di Corso dei Mille Filippo Marchese, e il consulente d’azienda Achille Andò entrambi posti ai domiciliari.