Pubbliservizi, rischio licenziamento per 300 dipendenti. Proclamato lo stato di agitazione
Proclamato lo stato di agitazione alla Pubbliservizi di Catania. Il rischio da scongiurare è il licenziamento di 333 persone prima del 31 marzo. Lo comunicano il segretario generale della Cgil, Carmelo De Caudo, e il segretario generale della Filcams Cgil, Davide Foti. Proprio lo scorso 17 febbraio la Pubbliservizi Spa in liquidazione giudiziale ed esercizio provvisorio, ha aperto una procedura di licenziamento collettivo per cessazione attività per centinaia di addetti ai servizi essenziali della Città Metropolitana di Catania.
Venerdì 24 si terrà un confronto con i commissari liquidatori della società di servizi essenziali, nel corso della quale si terrà il primo confronto previsto dalla procedura. Subito dopo, attraverso un’ulteriore assemblea, si concorderanno le giornate di mobilitazione e sciopero a supporto della vertenza.
“Oggi avviamo un percorso che dovrà assicurare delle garanzie occupazionali per le persone che operano nella Pubbliservizi – dichiarano De Caudo e Foti – Catania non può permettersi questa ennesima sconfitta. La partecipata è stata “cannibalizzata” nell’ultimo decennio dalla politica più becera del territorio, come emerge da inchieste incardinate nel tempo, e oggi, purtroppo, a pagare il prezzo più alto sono le lavoratrici ed i lavoratori. Il fallimento giudiziale rispecchia la disfatta delle istituzioni sia politiche che tecniche e arriva in un momento di grande crisi del territorio catanese. L’apertura di questa procedura denota come ancora oggi non ci sia stata una proposta della Città Metropolitana capace di rassicurare il giudice fallimentare su un percorso concreto di salvataggio della Partecipata. Grazie alla Prefetta di Catania teniamo ancora aperto un “tavolo di crisi” che punti l’attenzione sul lavoro e sui servizi di garanzia del servizio pubblico essenziale; ci riferiamo all’assistenza alla viabilità, alla gestione della stagione invernale sull’Etna, all’assistenza e alla pulizia negli istituti scolastici e a molto altro. Abbiamo richiesto insieme alla Cisl e alla Fisascat un incontro urgente al Presidente della Regione, che qualche giorno fa ha proposto la costituzione di una società speciale che possa, da un lato garantire il servizio e dall’altro tutelare il lavoro. Sono però tanti i dubbi che vorremmo chiarire con questa convocazione, con la speranza che la Presidenza veda nelle parti sociali un’ occasione di collaborazione e concertazione senza la quale difficilmente si potranno garantire salari e stipendi. Solo così si potrà ripartire con trasparenza e controllo per evitare i gravi errori già compiuti”.