Sciacca, la mafia tra appalti pubblici e influenze elettorati: 7 gli arresti
Infiltrazioni mafiose in appalti pubblici e tentativi di influenzare le elezioni comunali del 2022 a Sciacca ad Agrigento. C’è anche l’ex responsabile della protezione civile di Agrigento, Maurizio Costa tra gli arrestati nell’amito dell’operaizone mafiosa di Sciacca, è accusato di corruzione e di falso. Avrebbe agevolato la società riconducibile a uno degli imprenditori mafiosi per l’aggiudicazione dell’appalto per la realizzazione dell’hub vaccinale di Sciacca. Nell’ambito della stessa indagine i finanzieri di Palermo hanno attutato altre 4 misure in carcere e 2 ai domiciliari per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura, corruzione e scambio elettorale politico-mafioso e traffico illecito di rifiuti. Gli indagati totali sono 22.
Le indagini avrebbero permesso di ricostruire un capillare controllo economico del territorio da parte della famiglia mafiosa di Sciacca, al cui interno sarebbe emersa un’accesa competizione per la leadership e terminata soltanto alla fine del 2021, dopo la morte dell’anziano boss Salvatore Di Gangi. Il nuovo reggente della famiglia mafiosa avrebbe incontrato un candidato al consiglio comunale per garantirgli appoggio politico. Il Gip ha ritenuto che ci siano elementi idonei per contestare agli indagati il reato di “scambio elettorale politico mafioso”